Dopo pochi mesi dall’approvazione della legge per la protezione dell’Alto Mare, il 15 giugno 2023 il Parlamento Europeo ha finalmente accolto anche la proposta della legge sul Ripristino degli Ecosistemi Degradati. L’Unione Europea lancia un segnale forte per il raggiungimento degli obiettivi del Global Biodiversity Framework stabiliti dalle Nazioni Unite a Montreal pochi mesi fa.
Dopo un’estenuante giornata di consultazioni, il testo della Nature Restoration Law o legge sul Ripristino della Natura, è stato finalmente approvato con 336 voti favorevoli, 300 contrari e 13 astenuti. Questa legge prevede il restauro degli ecosistemi marini e terrestri: almeno il 20% entro il 2030 e il 100% entro il 2050. Inoltre, questo provvedimento svolge un ruolo chiave nella Strategia della Biodiversità dell’UE che si prefigge, tra i numerosi obiettivi, anche il ripristino delle aree a maggiore potenzialità di cattura del carbonio e quelle che possono essere utili per prevenire i disastri naturali.

Manifesto Nature Restoration Law WWF Italia.
Tra i principali obiettivi specifici che la legge contiene, possiamo trovare:
- obiettivi basati sulla legislazione esistente: migliorare e ripristinare gli ecosistemi e la biodiversità su larga scala nonché incrementare le popolazioni di numerose specie minacciate, migliorando e ampliando i loro habitat;
- insetti impollinatori: invertire il declino delle popolazioni delle specie impollinatrici entro il 2030, provando ad incrementarne le popolazioni, con un monitoraggio regolare degli impollinatori;
- ecosistemi forestali: incrementare la presenza di legno morto in piedi o a terra, favorire la presenza di foreste vetuste, migliorare la connettività forestale, l’abbondanza di uccelli forestali e le aree di stock di carbonio;
- ecosistemi urbani: nessuna perdita netta di spazio verde urbano entro il 2030 e aumento dell’area totale coperta dal verde urbano entro il 2040 e il 2050;
- ecosistemi agricoli: aumento di lepidotteri (farfalle) nelle praterie e avifauna (uccelli) nei terreni agricoli. Aumentare lo stock di carbonio organico nei terreni coltivati e allo stesso modo favorire pratiche agricole con caratteristiche paesaggistiche ad alta diversità. In ultimo il ripristino delle torbiere prosciugate ad uso agricolo;
- ecosistemi marini: ripristino di habitat marini come praterie di fanerogame (ad esempio Posidonia oceanica) o fondali ricchi di sedimenti al fine di conservare la biodiversità, mitigare i cambiamenti climatici e tutelare i preziosi servizi ecosistemici forniti dal mare. Inoltre è previsto un ripristino degli habitat in cui sono presenti specie marine iconiche come delfini e focene, squali e uccelli marini;
- connettività fluviale: identificazione e rimozione delle barriere che impediscono la connettività delle acque superficiali, per far sì che almeno 25,000 km di fiumi tornino allo stato di libero scorrimento senza impedimenti antropici entro il 2030.
Le aree naturali in Europa sono fortemente minacciate con oltre l’81% degli habitat protetti dalla Direttiva Habitat attualmente in cattive condizioni. Il ripristino delle zone umide, dei fiumi, delle foreste, delle praterie, degli ambienti marini e delle specie ivi presenti aiuterà a:
- tutelare, favorire e mantenere la biodiversità ed i suoi processi;
- incentivare e preservare tutte quelle azioni che la natura compie ogni giorno, come, ad esempio: purificazione di acqua ed aria, stabilità del suolo, mitigazione degli effetti negativi del cambiamento climatico riducendo il rischio di alluvioni e desertificazione;
- rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa e ridurre i rischi per la sicurezza alimentare, poiché tale ripristino rende i sistemi agricoli più resistenti ai cambiamenti climatici, ai parassiti e alle malattie.
L’iter per arrivare all’applicazione della legge vera e propria proseguirà in autunno. È bene far notare che, seppur approvata, la legge ora è in fase di ridefinizione e potrà subire ulteriori aggiustamenti e modifiche.
La legge sul Ripristino della Natura è stata voluta principalmente dai cittadini e dai numerosi scienziati (circa 6,000) che hanno contribuito tramite decenni di studi a descrivere ed analizzare le problematiche di l conservazione di moltissimi ecosistemi marini e terrestri europei. Il Chapter Italiano della Society for Conservation Biology, che si impegna costantemente per la salvaguardia della biodiversità, accoglie con grande piacere l’approvazione di questa legge e si augura che l’Italia possa essere d’esempio nel mettere in pratica quanto da essa prescritto. È giunto il tempo di mettere la salvaguardia della biodiversità al primo posto, ed è ancora più importante che ognuno di noi si impegni nel suo piccolo per tale scopo!